Eira di Mirerava – estratto
Urlai, strepitai con tutto il fiato che avevo in corpo, dopodiché mi
precipitai verso Kiran gettandomi su di lui.
Rodney nel frattempo si era allontanato, pronto ad affrontare il prossimo
avversario. Non sarebbe scampato alla mia furia, per ora però dovevo in
primo luogo salvare Kiran.
«Kiran, amore!».
Lo chiamai, tra i singhiozzi. Era ancora vigile ma i suoi occhi erano
velati di lacrime e le sue labbra si muovevano senza emettere alcun suono.
Il suo volto era sempre più esangue.
«Resisti, resisti! – lo supplicai – Adesso proverò a curarti…».
Gli appoggiai le mani sulla lesione e recitai a bassa voce il primo
incantesimo che mi venne in mente per rimarginare la ferita. La magia però
non funzionò. Provai e riprovai svariate volte, le mie mani erano ormai
zuppe del sangue dell’amore della mia vita; il taglio forse era troppo
profondo perché la magia potesse salvare la vita di Kiran.
«Eira…» riuscì a rantolare a un certo punto lui, allungando una mano
tremante verso la mia testa. Mi accarezzò i capelli. «Lascia stare, io sono
spacciato. E mentivo… Non c’è più niente da fare su questo campo di
battaglia ormai. Mettiti in salvo, raggiungi la gente sulle montagne, nessuno
ce l’ha fatta. Joan… L’ho vista cadere poco fa. E Jeremiah… No, nessuno di
loro ce l’ha fatta. Quei pochi che stanno resistendo moriranno».
Il cuore mi si fermò nel petto.