Per un giorno

Per un giorno

22 Dicembre 2020 0 Di Cecilia Panzera

Ho mille parole incastrate tra anima e cuore, ma non riesco a tirarne fuori nulla. Queste parole mi spaventano, mi annientano. Sono parole di odio, rabbia e rancore. Nei confronti di me stessa che mi sto solo rovinando la vita.

Dormire era l’unica fuga.

L’unica fuga dal mondo e dal dolore. Ricordo quando stavo peggio, ricordo quando dormivo per non vivere. Ed il malessere di adesso mi fa quasi tenerezza. È così bambino a confronto, è così piccolo.

È piccolo sì, ma certi giorni mi sembra un gigante. Certi giorni torna grande come allora.

E, come allora, scappare, resta l’unica via d’uscita. Come oggi.

Oggi mi rifugerei sotto il piumone senza vedere o ascoltare nessuno. Senza sentire. Senza sentirmi.

Non vorrei uscire, ma devo. Non vorrei avere interazioni con nessuno, ma devo. Non vorrei esistere oggi, cancellarmi per un giorno dalla faccia della terra. Ritirarmi sotto le coperte e far finta di non esserci. Non esserci però nemmeno nella mente delle persone, così da non procuragli altro dolore. Per un giorno, riposare. Senza pensieri, senza preoccupazioni, senza paura. Per un giorno, non pensare assolutamente a niente. Per un giorno, buio totale. Per un giorno, cadere e darmi il permesso di stare lì, a terra. Riposare. E domani, riprendere la battaglia, riprendere la vita. Riprendere tutto. Chiedo solo un giorno.